Tutti gli Spearsanisti si trovano sempre a dover affrontare un argomento spinoso ogni volta che parlano della loro profetessa con gli infedeli: “Eh, ma Britney canta solo in playback”. Una cosa che ormai siamo abituati a sopportare, ma ogni volta che qualcuno mette in dubbio le qualità canore di The Legendary Miss Britney Spears è inevitabile sentire quel miagolio alla bocca dello stomaco.
Orbene, per il comeback di popslut.net ho deciso di radunare in un corposo speciale ben venti testimonianze dirette che Santa Spears ha cantato live per tutta la sua carriera, da quando era alta due mele o poco più fino a oggi. Naturalmente si tratta di una selezione, perché gli Atti della Santa Queen of Live Vocals sono molti, molti di più. Magari torneremo sull’argomento. Per ora afferrate un Frappuccino, mettetevi comodi, e partiamo per un viaggio canoro a microfono acceso attraverso le epoche.
Lavender’s Blue, 1989
Una Britney di appena dieci anni incanta il pubblico con una voce angelica che fa commuovere i più, con tanto di testimonianze dell’epoca che lo dipingono come uno dei momenti fondanti della musica contemporanea. Una delle primissime manifestazioni di un talento che nel corso degli anni sarebbe cresciuto esponenzialmente.
New York New York, 1989
Si dice che dopo aver ascoltato questa esibizione Liza Minnelli non abbia parlato per diversi giorni, e possiamo capire il perché. In una singola bambina, un talento praticamente già maturo. Britney tornerà su questa canzone anche in età adulta, rigorosamente live, come avremo modo di vedere dopo.
I Don’t Care, 1990
Ben prima di Achille Lauro, Santa Baby Spears metteva immediatamente in chiaro che non le fregava assolutamente niente. Con un fuoco negli occhi e una capacità espressiva che a confronto Beyoncé da piccola (tra l’altro passata per lo stesso talent show) era una mocciosa insignificante.
If I Could Turn Back Time, 1991
Santa Baby Spears è ormai un’artista completa e si esibisce alla fiera della porchetta di Kentwood cimentandosi con Cher. Ne eguaglia le capacità vocali superandola già in carisma, uniqueness, nerve and talent.
I Feel For You ft. Justin Timberlake, 1993
Topolino, notissimo sfruttatore di lavoro minorile, sa sempre molto bene quello che fa: ecco infatti una delle prime prove di una coppia che avrebbe poi cambiato per sempre il mondo del pop. Santa Baby è ovviamente l’unica padrona del palco, mentre Justinino già da piccolo rivela la sua attitudine da piagnone. Guardare anni dopo alla voce Cry Me a River.
Surely The Presence of the Lord/Open Arms, 1996
A quindici anni Britney ha il suo periodo neomelodico napoletano e canta ai matrimoni, scegliendo però canzoni a tematica religiosa perché voglio dire, ogni tanto è anche giusto dedicare un brano ai colleghi.
Baby One More Time, 1999
Nel 1999 Santa Spears sconvolge completamente il mercato discografico e inventa i licei con …Baby One More Time, che non ha bisogno di presentazioni ma solo di sacrifici umani. Questa è una delle miriadi di esibizioni dal vivo dedicate al singolo di debutto.
Deep In My Heart, 1998
Facciamo un piccolo passo indietro al 1998, quando nessun centro commerciale può nascondersi al talento già esplosivo di questa artista che sta scrivendo il suo primo album ma calca le scene da sempre. Si tratta probabilmente dell’unica cosa di spessore che L’Oreal abbia mai sponsorizzato, perché Lei vale.
Born To Make You Happy, 1999
Altro giro altro centro commerciale: siamo a Fayetteville, in Arkansas, dove il Walmart locale ha deciso di inondare l’edificio di luce con una performance non priva di qualche incertezza. Un ingrediente fondamentale per mostrare anche il lato umano di un’artista giovane, ma già ultraterrena.
The Beat Goes On, 1999
Britney torna sul luogo del misfatto e rende nuovamente omaggio al suo mito Cher, questa volta optando per un total costume di Carnevale con la parrucca del cinese, quella proprio con scritto SHER sulla confezione. Il risultato è ovviamente epico, tanto che la giovane artista nomina direttamente il suo idolo: “This is for you, Cher”.
Lucky, 2000
Finalmente è arrivato il 2000, Santa Spears ha salvato tutti dal Millennium Bug con buona pace di J.Lo, e può rilassarsi cantando Lucky rigorosamente dal vivo al Today Show. Ovviamente qualcosa è andato storto con l’asciugatrice, ma del resto siamo qui per parlare di doti vocali.
Walk This Way ft. Aerosmith, *Nsync e altra gente, 2001
Nel 2001 Santa Spears inventa il Super Bowl attirando su di sé lo sguardo di miliardi di persone in tutto il mondo, sebbene sul palco ci sia in atto una riunione di condominio. Gente che va, gente che passa, ma su di tutto lei, Britney e il resto scompare.
Like A Prayer, 2001
Naturalmente Britney a un certo punto ha deciso di dimostrare a un altro suo mito come si canta dal vivo: stiamo parlando di Sua Maestà Madgezilla, che presto diventerà la sua Fata Madrina. Tra l’altro in questa occasione Santa Spears cambia per sempre l’incipit della canzone, trasformandolo in “Life is a MISTORY”. Da allora, è canonico.
I’m Not A Girl, Not Yet A Woman, 2002
Nonostante a Sanremo non ci fossero Starbucks, nel 2002 Santa Spears arriva sul palco dell’Ariston per svergognare tutti gli ospiti internazionali (e non) che si permettono di andare là e non cantare live.
Everytime, 2004
Siamo magicamente all’Onyx Hotel Tour, certificata come la migliore tournée di tutti i tempi, e Britney sfodera non solo un look Brunettney di tutto rispetto, ma anche un pianoforte decorato di fogliame che lei suona con la sicurezza di chi parla con le muse. Lady Gaga stava ancora suonando la pianola di Paperino, ricordiamolo.
You Oughta Know, 2009
Posso comprendere che finora il tono sia stato leggero e con qualche battuta di troppo, ma qui mi faccio serio per un attimo. Santa Spears che canta Alanis Morissette al Circus Tour, una volta e una volta soltanto, con una attitudine rock che io e voi ce la possiamo scordare. A riguardarlo adesso, dopo il #freebritney e tutto, è un momento di ribellione fuori dagli schemi nella quale tutti noi Spearsanisti riconosciamo la grandissima The Legendary Miss Britney Spears. The One And Only.
Happy Birthday, 2012
A dimostrazione delle sue doti canore, Britney dimostra di saper cantare tanti auguri a te anche mentre è visibilmente terrorizzata di far cadere la torta.
Shake It Off, 2016
Nel 2016 Santa Spears omaggia Taylor Swift di una sua versione di Shake It Off. L’elio non può far nulla per metterla in difficoltà, e se la cava egregiamente anche senza aver mai ascoltato la canzone.
New York, New York, 2018
Vi avevo detto che saremmo tornati a Liza: quasi trent’anni dopo Britney non è più una bambina, ma un’adorabile micetta con la voce di un angelo.
Here Comes Santa Claus ft. Sam Asghari, 2019
Finalmente arriviamo ai giorni nostri, e con loro alla fine di questa lunga carrellata, con un video che reputo perfetto per concludere. Non per il filtro di Pasqua a Natale, ma perché mostra una Santa Spears felice, libera, innamorata e sorridente. Che è la Britney che vogliamo vedere sempre.