santa rivoluzione: britney spears è in sciopero dalla musica contro il padre e la custodia

“You better work bitch”, e invece no! Sembra proprio che Britney non abbia intenzione di muovere più un muscolo, e non perché quando si mette a ballare rischia sempre di rompersi qualcosa. Secondo una fonte molto vicina alla Santa (Jayden James, sei tu?) che ha parlato con Us Weekly, Britney avrebbe deciso volontariamente di incrociare le braccia e chiudere il citofono delle sue corde vocali per protestare contro la custodia e suo padre. È l’ottobre rosso della Santa gente, pronta a lottare per noi contro le ingiustizie, i padroni e il patriarcato!

“Britney ha fatto presente che non vuole più lavorare in quanto, sostanzialmente, non vuole continuare ad alimentare la custodia”, ha detto la fonte. “È contraria anche al fatto che a suo padre vengano corrisposti diecimila dollari al mese per gestire le sue finanze. Il pensiero di rilasciare nuova musica non le passa nemmeno per la testa. Questa è la pausa più lunga che ci sia mai stata tra un suo disco e un altro, con Glory che è stato rilasciato quasi quattro anni fa. E lei è assolutamente contenta così”.

E noi siamo con te, Britney! Abbiamo già una pila incredibile di capolavori immortali, sacre scritture con le quali pregare mentre tu ti liberi di quel grosso cazzone di tuo padre. E non sono parole mie, ma di suo nipote. Non ci serve musica nuova, ma solo che tu stia bene. E adesso prova a comprartela col formaggio, papà Spears!

condividi

Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

error: Il contenuto è protetto dalla copia.