rihanna torna a cantare dopo tre anni, ma i fan vanno su tutte le furie

Quando PartyNextDoor ha annunciato una nuova canzone featuring Rihanna, la army di quest’ultima si è bagnata in qualsiasi modo. Si sarebbe trattato infatti del ritorno alla musica dopo tre anni per RiRi, che nel frattempo è diventata filantropa, stilista, designer di mutande e guru dei tutorial di trucco. Ma non le parlate assolutamente del prossimo album o di quando uscirà, perché si incazza moltissimo. La questione R9 è diventata un meme per conto suo, ormai, ma quando è stata annunciata questa nuova collaborazione in molti hanno iniziato a strapparsi gli slip Fenty sentendo l’odore di musica fresca di pacca.

Poi, la canzone è uscita. E quale è il prezioso contributo di Rihanna? Cinque parole. Cinque. Parole. Tipo avrà mandato un vocale via WhatsApp e ciao. I fan in tutto il mondo, che già di loro immagino siano un filo nervosetti vista la situa globale, non hanno retto e hanno iniziato a subissare di lamentele la stilista al grido di “Te sei sprecata”. Io non ho capito, ma che cosa volete da questa donna, che per sette anni vi ha dato un disco all’anno manco fosse l’Irpef? Per quanto la rivolta degli smutandati contro RiRi sia esilarante, invito tutti a mantenere la calma e non far innervosire la popstar più incazzosa in circolazione. Occhio che di questo passo vi fa uscire l’album fra tre anni, in esclusiva per Tidal e online solo per tre ore.

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Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

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