papà spears rompe il silenzio sul #freebritney: “una buffonata, la gente non sa nulla”

Se anche voi avete deciso di dedicare la vostra vita al movimento per la giustizia più importante del nostro secolo, il #Freebritney, sappiate che c’è qualcuno che vi reputa non solo degli stalker e dei buffoni, ma anche dei teorici del complotto che non sanno nemmeno come si cucina un buon formaggio fuso per la propria bambina. Sto parlando ovviamente di Papà Spears, colui che ha detenuto il controllo totale sulle finanze e sulle scelte, c’è chi dice anche personali, della Santissima. Negli ultimi dodici anni. Sebbene al momento la conservatorship non venga più gestita da Jamie in persona quanto dalla perfida e misteriosa Jodi Montgomery, costui ha comunque deciso di rompere il silenzio e farci sapere una volta per tutte che cosa ne pensa del movimento di liberazione per Santa, recentemente tornato alla ribalta sui media di tutto il mondo a fronte dell’ennesimo rinvio dell’ennesima udienza in tribunale.

“Tutti questi teorici del complotto non sanno niente di niente. Il mondo non ha idea di che cosa stia succedendo”, ha detto Papà Spears ai microfoni del Post. “Sta alla Corte della California decidere che cosa sia meglio per mia figlia. Non sono affari di nessun altro. Ho dovuto rendere conto in tribunale di ogni centesimo speso ogni anno. In che modo avrei potuto rubare qualcosa?”.

Detto questo, Jamie passa all’attacco del #Freebritney senza mezzi termini: “Queste persone sono degli stalker che arrivano a inviare continuamente minacce di morte. Una cosa orribile. Non vogliamo questo tipo di fan. Io amo mia figlia. Amo tutti i miei figli. Ma questi sono affari nostri, è una questione privata. E questo movimento è una barzelletta”.

Il Post ha parlato anche con Charlie Ebersol, che è stato il fidanzato della Santa per otto mesi nel 2015. Alla domande se fosse vero che Papà Spears lo pagasse mille dollari a settimana per stare con la figlia, Ebersol è stato assolutamente categorico: “Non è vero in nessun modo. Anche se Jamie non è perfetto, si batte per la figlia in qualsiasi maniera gli sia possibile. Britney non è mentalmente instabile”.

E quindi, se la Santa non è mentalmente instabile direte voi, che senso ha la conservatorship? Un misterioso “insider” ha concluso il giro di revisionismo spearsiano dell’articolo del Post dando la sua spiegazione: “Non si tratta di quel tipo di custodia che continuano a farvi credere che sia, quanto piuttosto un modo per proteggere Britney nella maniera in cui star come Michael Jackson non sono state protette, da loro stesse e da altre persone. Le hanno permesso di performare tutto questo tempo perché quella è la situazione nella quale lei è più felice, ma quando le è stato lasciato in mano il suo telefono e i suoi device, sono iniziati i problemi. Ci sono state conseguenze molto gravi”.

Sarà, non voglio assolutamente mettere in dubbio l’amore di un padre per la figlia, specie quando hai messo al mondo una divinità. Però a me pare che l’unica cosa con la quale Britney non dovrebbe mai (e dico MAI) essere lasciata da sola sono le candele alla vaniglia. Per tutto il resto, sarebbe anche il momento che la piantassimo con questa conservatorship senza capo né coda. Caro Jamie, il #Freebritney è solo all’inizio e non si fermerà fino a quando giustizia divina non sarà fatta.

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Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

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