le gemelline di shining con la statua di cera di carrie bradshaw


Certo che Sex And The City è uno di quei classici che piace a tutte le età, persino alle bambine di sei anni! No, dai, bando agli scherzi e all’ageing di quart’ordine, devo dire che Sarah Cavalla Parker porta benissimo le sue novantadue primavere e che le bambine sono deliziose, sembrano uscite da un servizio di Case & Giardini.
Non riesco a immaginare niente di più newyorkese che andare al debutto del balletto con le tue gemelle diverse avute da una madre surrogata.
Impossibilitata nel proseguire su schermo le avventure di Carrie, visto che pure il tecnico delle luci ha rilasciato un’intervista dove le dà della stronza, Sarah ha deciso di farci sapere che Sex And The City continua anche nella vita di tutti i giorni. Con meno pompini, e più vestitini a fiori.

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Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

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