il bonus del giorno: mark heyens


Stavo sfogliando il sito di Fantastic Mag quando l’ho trovato. C’è poco da dire se non che Mark, 22 anni da Stratton, Ontario, Canada, è decisamente un bel bocconcino. Dal suo MySpace apprendiamo che è etero (certo!), i suoi eroi sono suo padre e Gesù, e che i suoi film preferiti sono Star Wars, Lo Squalo e Chi ha incastrato Roger Rabbit. Mark, sorridi e basta, ok? Ora scusatemi, ve lo lascio. Io devo andare a prepararmi nella speranza mista a preghiera che il sabato sera mi porti almeno mezzo straccio di qualcosa vagamente simile a lui. Poi ditemi che non mi accontento.






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Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

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