cinque canzoni da ascoltare durante l’apocalisse


Dunque, mi domandavo: sarà il caso di portarsi avanti con la fine del mondo? Perché a me a occhio e croce pare che siamo in una specie di pausa di riflessione col pianeta, ma di quelle pause di riflessione dove uno dei due ne approfitta per non fare un cazzo aggravando la propria situazione, e l’altro continua a mandare segnali sempre più evidenti che la prossima rottura di coglioni sarà l’ultima.
Pur tuttavia, è molto probabile che tra una trentina d’anni saremo ancora qua con la nostra pellaccia dura, a ricordarci quanto fossero catastrofisti nel 2018, magari mandandoci un meme a riguardo a bordo della nostra taxi zattera.
Anyway, se la fine dovesse arrivare proprio adesso, se fossimo destinati a provare l’ebbrezza di sentirci un po’ triceratopi, e avessimo tempo per cinque ultime canzoni da ascoltare, io ascolterei queste. In queste versioni, e in questa sequenza. Certo, mi direte voi, perché dovrei ascoltare cinque canzoni mentre il mondo va a puttane? La perdita del senso della metafora è ciò che ci fotterà, gente.

1. Madonna e Aviicii, Wash All Over Me, la versione bella che poi ha cambiato perché si era indispettita.

2. Komm Süsser Tod, dalla colonna sonora di The End of Evangelion, la versione più lunga possibile.

3. Younger Now di Miley Cyrus

4. Edge of Evolution di Alanis Morissette

5. Gimme More, gente, perché non è finita fino a quando non è finita davvero. Bitch.

condividi
Pubblicato
Categorie: Senza categoria Taggato

Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

error: Il contenuto è protetto dalla copia.