Cara, adoratissima Britney.
Ieri è stata la data più felice dell’anno, il giorno che ha visto i tuoi natali su questo insignificante pianeta. Ho avuto bisogno di tempo per raccogliere i pensieri e scriverti una letterina adeguata, che potesse esprimere a parole semplici quanto ammiri il fatto che anche quest’anno tu sia stata la migliore del mondo senza fare assolutamente niente.
Ma prima di parlare di questo, voglio assicurarti che anche quest’anno sono stato buono e integerrimamente ligio ai dettami dello Spearsanesimo: almeno una decina di volte non ho avuto la minima idea di dove mi trovassi, spessissimo ho sentito le mie chiappe più pesanti del piombo e tante, tante volte ho desiderato il Frappuccino altrui. Ci tengo anche a farti sapere che ho amato i miei gatti come tu ami i tuoi figli, e che non ho dato neanche quest’anno molta importanza alla mia coordinazione motoria, ma ho fatto almeno un paio di superdiete che avrebbero fatto venire i peli del pube bianchi a qualsiasi nutrizionista. Amami.
Anyway, posso dirti che ho adorato come hai gestito le cose quest’anno? Sempre sorridente, col culo parcheggiato a Las Vegas, hai persino tirato fuori un singolo facendolo fare a Iggy Azalea e poi l’hai inculata andandolo a promuovere una sola volta e pure per sbaglio. Ma poi, quanto ho amato quando hai iniziato ad andare a dare lezioni di danza a sorpresa alle bambine? Là hai vinto, te lo dico. E’ come se io andassi a insegnare fisica quantistica all’università. Ti dico di più: è come se io andassi a dare lezioni di vagina, e sapessi indicare esattamente dove si trova il clitoride.
La tua nonchalance nei confronti della vita si muove agile attraverso le difficoltà, e devo dire che di fronte alle avversità (anche quest’anno hai totalizzato almeno un fidanzato demmerda, eh?) il tuo sorriso è sempre un faro nella notte. Oh, che darei per avere la tua stessa paresi facciale e sembrare sempre così dannatamente contento.
Comunque, Santa, ti ringrazio per aver vegliato su di me come fai sempre. E’ stato un anno di alti e bassi, di domande e di risposte, di rodimenti di culo e di sorprese, di arrivi e di addii. Tra tutte le cose meno belle, mai nulla che non potesse essere spazzato via da un Toxic o da un Oops recitati con devozione.
Resto dell’idea che un giorno saremo insieme su un divano a bere Frappuccino al Doppio Strutto intingendoci della pizza surgelata, mentre disquisiamo amabilmente sulle migliori annate di Lexotan. Tu saprai il mio nome e riuscirai a ricordartelo per più di venti minuti, e finalmente tutto sarà al suo posto. Nel frattempo vivrò la mia vita come Karate Kid, proprio come mi hai insegnato tu, e continuerò a mettere risparmi nel mio salvadanaio con su scritto: “Las Vegas”.
Auguri, Britney. Non cambiare mai.