auguri, britney. la mia lettera a cuore aperto per te

Carissima, Altissima Santa Spears,

mi ritrovo anche quest’anno a festeggiare la tua nascita dalla schiuma del Frappuccino come una moderna Afrodite coi valori del colesterolo LDL sballati. Come sai, lo faccio in tutte le annate che hanno segnato per me dei cambiamenti profondi o che mi hanno colpito con eventi particolarmente impegnativi. Ma voglio dire, per chi questo 2020 non è stato un anno che non dimenticherà mai? Volenti o nolenti, il dicembre che ti ha visto venire al mondo per salvarci ci ricorda che manca poco alla fine di dodici mesi caratterizzati da un evento sconvolgente, quello che ha cambiato tutto per sempre: Glory è tornato con due inediti e Mood Ring ha dominato le classifiche dopo quattro anni dall’uscita!

Con il tuo miracolo definitivo, la moltiplicazione nelle chart degli album vecchi, ci hai dimostrato che nulla è impossibile quando ne sei totalmente inconsapevole. Tutto è cominciato, bisogna riconoscerlo, con te che hai incrociato le braccia e hai dichiarato lo sciopero del citofono contro i tuoi aguzzini, il perfido Daddy Spears in primis. Quante volte, Santa Spears, hai pensato che sarebbe stato impossibile per te smettere di fare qualcosa che ti dava tanta gioia e tanto dolore allo stesso tempo? Se non avessi registrato in studio e mosso le labbra in concerto, come avrebbero potuto gli altri accorgersi che ci sei? E se avessero smesso di amarti perché non eri esattamente come loro si aspettavano che fossi? E se avessi detto di “no” a chi si è preso cura di te, chi ti avrebbe preparato il formaggio fuso? Chi ti avrebbe attappato le arterie, legato le ali e detto “ti amo”?

Poi, un bel giorno, hai provato. “Devi esse vero pe’ vive a cuor leggero”, dice il poeta, e solamente il tuo collega Dio Padre Onnipotente (DPO, per la gang) sa quanto sia vero. Ed è stato lì, Santa Spears, che è iniziata una nuova stagione di miracoli. Hai corso i cento metri alla velocità della luce, ti sei ricordata che avevi dato fuoco alla palestra sei mesi prima, hai sconfitto il capitalismo, hai passato al tuo fidanzato che andava a correre un reggipalle al posto della mascherina. E questo, solo per citare alcune delle mirabolanti azioni che hai compiuto nel momento in cui hai deciso di essere te stessa, e fanculo tutti.

E indovina un po’? Noi ti amavamo già più delle nostre madri proprio per quello che sei veramente, proprio perché trovi del tutto logico postare sedici foto uguali di fila o perché ti piace girare su te stessa e ballare in casa, come se quella con un serpente a sciarpa sul palco di MTV fosse una tua sosia che si trovava a passare di lì per caso. Ti amavamo talmente tanto che siamo scesi in strada a fare manifestazioni per la tua libertà, abbiamo creato #FreeBritney, il movimento di utilità sociale più importante di questo secolo, e abbiamo tifato per te. Ti abbiamo capito dalla prima all’ultima sfilata in corridoio.

Lo so, lo so. Le persone a cui hai detto “no” non hanno voluto comprendere perché lo hai fatto. Preferiscono pensare che tu sia una scrociata di testa senza particolari qualità e una carriera alla frutta. Aspettiamo che siano capaci di tornare in classifica senza fare assolutamente nulla, e riparliamone. Poi, io lo so perfettamente che è molto più facile memorizzare una coreografia a Las Vegas e poi sbagliarla tutta una volta sul palco, che rimanere soli con se stessi e imparare ad accettarsi. Ma come dice la tua figlioccia Hannah Montana, “Quello che va su deve tornare giù”. E per la massima parte si tratta di merda, o Santissima.

E allora moriamo tutti un altro giorno, Santa Spears. Il 2020 può baciarci le chiappe perché noi siamo già pronti al 2021. E se le cose si mettono male, sai che ti dico? Puoi sempre far uscire Radar per la terza volta. Noi saremo lì a sostenerti, come il tuo Esempio ha sostenuto noi.

Auguri Britney, sempre sia lodata.

Tuo Francesco, XOXO so sweet thank yooou.

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Di popslut

Il neologismo puttan-pop nasce con popslut, e qui trova la sua teorizzazione e il suo osservatorio privilegiato. Con puttan-pop si intende quella branca del pop, inteso come showbiz (quindi musica, cinema e qualsiasi altro tipo di arte) che ha tra i suoi ingredienti il culto del personaggio e qualsiasi forma di sgualdrinaggine, reale o simulata, come ingrediente e veicolo. Il puttan-pop non è solo questione di musica, ma anche e soprattutto quello che ci gira intorno: una sgualdrina pop (donna o uomo che sia) è un mondo a parte fatto di video musicali, servizi fotografici, fan impazziti, e soprattutto gossip. I tabloid contemporanei sono un po’ quello che erano i boia ai tempi delle esecuzioni capitali sulla pubblica piazza: sacrificano queste star pop per il divertimento del popolo, sbattendo la loro vita privata in copertina, spesso diventando complici del loro successo. Il tutto è talmente imputtanito che spesso le vittime si alleano coi carnefici, facendo dei pettegolezzi che le riguardano uno stratagemma per non finire nel dimenticatoio.

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